Volontariato all'Aquila, agosto 2009Articolo tratto dal sito http://www.shiatsudoabruz
zo.wordpress.com Quel che mi è rimasto più impresso, a poche ore dal mio arrivo, tra le prime cose che mi hanno raccontato i miei compagni è che i sismologi hanno previsto e annunciato una nuova scossa. Forte. Più forte delle undicimila avvertite negli ultimi quattro mesi. E il mio pensiero è andato a loro, ai “residenti”, agli aquilani, come tante volte li ho sentiti nominare nei TG e che ora incrocio, con occhi, mani e pelle. Non è ancora finita. Questo penso immediatamente. Non solo non è finita quella che per molti di loro è una tragedia umana, sociale, esistenzialmente quotidiana. Non è finito nemmeno il terrore. Qui le parole sono superflue. Il terrore qui è un luogo della mente, un odore - forse - un socchiudere intensamente gli occhi. Tutti lo conoscono qui, dai più anziani al bimbo che ho incontrato oggi sul tatami, un bimbo di forse cinque anni, non di più, che mi chiede: "Lo hai sentito tu il terremoto?" "No" rispondo. E allora lui, deluso, socchiude intensamente gli occhi - così mi è sembrato di vedere - ed io nel profondo sento di non essere con lui, lì dov'è stato, tra tutto ciò che ha dovuto sentire, vedere, ascoltare, annusare e toccare. Lì dove continua a piangere e a temere. Non ricordo il suo nome, è un nome particolare, non mi è rimasto nella mente, diversamente dai suoi occhi color nocciola che arrivano nei miei e mi dicono: "Ah, oggi non ci vado a lavorare…" "Ok, dai, facciamo un po' di massaggi, oggi - gli dico io - Che mestiere fai?" "Il muratore - mi risponde - ..E tu? Sei un mago?". Ci raccontiamo chi vorremmo essere da grandi, sognamo insieme. Lui sogna di ricostruire case, con stanze grandi, gialle, di tutti i colori, con un camino e una cucina. Ed io di avere una bacchetta magica, tutta per lui. |
L'uso del linguaggio non verbale, luglio 2010Articolo tratto dalla rivista "Stare Meglio"
La collaborazione con le scuole secondarie non è affatto una novità per la sede di Parma dell'Accademia Italiana Shiatsu-Do. E' stata proprio la prof. Rosanna Allegri - insegnante di Educazione Fisica presso il Liceo Scientifico "Guglielmo Marconi", di Parma - a ricordarmi che è da ben 8 anni che la nostra associazione collabora con il liceo in cui insegna. Infatti sono stati proprio lei e il prof. Luigi Trascinelli - insegnante di Educazione Fisica presso il Conservatorio di Musica "Arrigo Boito", sempre di Parma - i primi e lungimiranti insegnanti a proporre questi laboratori di Shiatsu a studenti spesso prossimi all'esame di maturità. In questi 8 anni diverse classi si sono susseguite, così come gli obbiettivi e le esigenze proposte dai diversi insegnanti che richiedevano lo Shiatsu per i loro studenti: alcuni di loro ci chiedevano di facilitare i processi di unione, amicizia e collaborazione non sempre e ugualmente presenti tra i compagni di classe oppure tra i ragazzi e i loro insegnanti. Spesso, soprattutto quest'anno, ci sono state proposte quinte classi con alunni in cerca di quiete e di rilassamento in vista della prova di maturità; altre volte ci è stato richiesto dagli studenti stessi, dagli insegnanti e dalle famiglie di ripetere semplicemente un'esperienza già vissuta e apprezzata l'anno precedente. OBBIETTIVI DEL PROGETTO Il progetto viene svolto in collaborazione e su richiesta degli insegnanti di Educazione Fisica ed è strutturato in 16 ore, per un totale di 8 incontri settimanali. Gli obbiettivi che vengono immediatamente esplicitati riguardano in primis la possibilità di ascoltare, conoscere e percepire, meglio e più in profondità, se stessi e chi ci sta accanto, attraverso un contatto armonioso e rispettoso, una comunicazione non verbale che arrivi a suggerire un modo nuovo ed efficace di fare unità, fuori e dentro di noi. A tal fine, gli strumenti che abbiamo sempre privilegiato sono un uso cosciente del respiro e ovviamente la pressione Shiatsu, sotto forma di un contatto palmare, per definizione accogliente e rilassante. Invitiamo ogni volta noi stessi e i ragazzi a esprimerci e a comunicare attraverso lo strumento prezioso ed unico del nostro corpo. Rosanna oggi, parlando con me di ciò che ha potuto osservare in questi anni, mi diceva quanto spesso lo Shiatsu abbia aiutato i ragazzi a superare divisioni e imbarazzi, insieme al timore di toccare e di essere toccati, di con-tattare come di essere con-tattati. I conduttori che si sono susseguiti in tutti questi anni e che hanno così contribuito all'efficacia dell'esperienza, sono diversi e ovviamente non posso scrivere a nome di tutti loro. Ritengo comunque condivisibile il forte stimolo che deriva dal lavorare con ragazzi dai 15 ai 19 anni. Per me è stato particolarmente arricchente e - appunto - stimolante confrontarmi con persone a volte molto più esigenti degli adulti che si iscrivono ai nostri corsi di Shiatsu, persone spesso più appassionate, curiose, ma anche inderogabilmente escludenti, qualora qualcosa non li convincesse appieno. con loro ci siamo allenati ad essere flessibili, pronti al cambiamento di programma, più volte durante gli incontri, sempre in base al loro coinvolgimento e alla loro attenzione, mai scontati, ma continuamente da conquistare. Per quel che mi riguarda, è stato piacevole e gratificante proporre e riproporre una prima percezione di sé e dell'altro non sempre razionale, strutturata e codificata, ma intuitiva, profonda. Ci auspichiamo di cuore che quest'esperienza arrivi a germogliare, chissà come, chissà quando, chissà perché.. La maggiore soddisfazione l'ho avuta dalle parole scritte in una mail da Rosanna: "Cara Simona, grazie dell'esperienza. Volevo farti sapere che venerdì scorso, per la prima volta, S. ha sorriso per gran parte della lezione; gran successo, non avevo altro ricordo del suo sorriso e nemmeno del suo sguardo diretto". COS'HANNO DETTO Desidero ora citare i commenti di alcuni studenti e dei loro insegnanti, cogliendo l'occasione per ringraziare tutti coloro che hanno partecipato al progetto in questi anni. (...) Ringraziamo tutti gli insegnanti che ci hanno permesso di condividere lo Shiatsu con i loro studenti, e infine, ma non per ultimi, ringraziamo proprio loro, gli studenti, spesso intensi, a volte spigolosi, ma sempre rispettosi e curiosi, mai banali. Grazie! "A mio parere i ragazzi sono cresciuti a livello emotivo e mentale, poiché hanno assorbito positivamente gli elementi fondamentali dello Shiatsu, seppure a livello superficiale, ma sicuramente importante. Anche dal punto di vista prettamente fisico, hanno migliorato la mobilità articolare, la consapevolezza del proprio corpo e il rilassamento". (prof. Luigi Trascinelli) "Nel corso degli 8 incontri gli studenti imparano a conoscere meglio loro stessi e i loro compagni. L'attività che noi insegnanti facciamo in palestra è rivolta più al fare che al sentire; il laboratorio di Shiatsu è una buona occasione offerta agli studenti per imparare a concentrarsi, a rilassarsi e a guardarsi dentro". (prof. Rosanna Allegri) "Le prime volte ero un po' scettico su ciò che ci dicevano in quelle 2 ore di lezione, ma con il tempo mi sono reso conto che non era tempo perso. A poca distanza dalla fine delle lezioni ho cominciato a sentirmi più sciolto quando suonavo, più rilassato... Trovo che quella dello Shiatsu sia stata un'attività costruttiva per noi che abbiamo un futuro da musicisti e avremo a che fare con qualunque tipo di stress". (Francesco) "Questa esperienza mi è piaciuta perché ogni volta che finivo una lezione mi sentivo sempre diverso e quindi scoprivo parti nascoste di me. In più quelle ore mi sono servite a rilassarmi". (Morris) "Lo Shiatsu è stata un'esperienza che mi ha resa consapevole di come è il mio corpo e mi ha resa più sicura". (Bianca) "Spesso le persone credono di conoscersi e sono convinte che, anche se gli altri sono difficili da capire, almeno si possa trovare un rifugio sicuro in se stessi... Ciò che i miei compagni di classe e la sottoscritta abbiamo affrontato è stata una vera e propria sfida che ci ha fatto forse capire che in realtà non ci conosciamo così a fondo come crediamo. Penso infatti che lo Shiatsu sia servito per unirci ancora di più e per far crescere in noi il rispetto per l'altro, consci che abbiamo molte debolezze che vorremmo che gli altri rispettassero". (Chiara) "Inizialmente mi è stato difficile dover affidare a mani estranee il mio corpo. Sono tuttavia rimasta piacevolmente sorpresa che tale affidamento non nascondesse alcun accenno alla volgarità". (Elena Sofia) "Ho trovato l'esperienza interessante perché abbiamo provato in poche ore ad ascoltarci e a rispettarci e credo che ci siamo riusciti. Abbiamo condiviso momenti che non potremmo condividere in altri luoghi". (Massimo) "Questa esperienza mi ha aiutato a guardarmi dentro e trovare la pace interiore che non avevo da tempo a causa delle giornate frenetiche e degli impegni scolastici che riempiono ogni minuto togliendomi anche i piccoli momenti da dedicare a me stessa.. E' stata un'esperienza che mi porterò dietro per tutta la vita". (Francesca) "Le lezioni che abbiamo seguito credo siano state molto utili e interessanti; infatti, grazie a questa disciplina, siamo venuti a conoscenza di una cultura completamente diversa dalla nostra, dove il collettivo è fondamentale, soprattutto per una conoscenza più profonda di se stessi e degli altri". (Gabriele) |
Discipline orientali,
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