Simona Zannoni
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Perché la Medicina Tradizionale Cinese?

3/18/2016

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di Simona Zannoni
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Quando spiego a parole per quale strano motivo
io mi sia innamorata così tenacemente della MTC,
a 20 anni, quando ancora non in molti ne parlavano,
mi appello al tema della
complessità. 

​Si, la MTC è meravigliosamente complessa,
proprio come l'essere umano.


Ora sono tantissime le discipline che ci permettono
di occuparci in modo olistico
del nostro benessere e della vitalità armonica
tra corpo, mente ed emotività;
allora non c'erano tutte le preziose opportunità odierne.

Ho iniziato a cercare i perché e i per-come dei miei sintomi all'età di 18 anni e quando mi è capitato tra le mani
un libro di Shiatsu (Olo Shiatsu, per l'esattezza)
mi si è spalancato un mondo,
un mondo di cui sono tuttora innamorata.

Ho sempre rifiutato la banalità,
la riduzione intellettuale che vuole semplificare,
catalogare e controllare mediante una razionalità
che con la vastità dell'essere umano ha ben poco a che fare. 

Adoro l'intuizione, l'analogia, le associazioni che sanno collegare fatti, segni, sintomi, emozioni, suggestioni.
Trovo che queste facoltà siano la reale potenzialità
del genere umano
e la MTC porta proprio
a cercare soluzioni
​attraverso queste facoltà.
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La MTC incontra la persona nella sua interezza
e NON separa,
​ma tutto osserva e tutto accoglie.
Non immette nulla dall'esterno,
ma trasforma
promuovendo
​movimento e vitalità.
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Mi spiego meglio.
​
La MTC sostiene che qualunque malessere,
più o meno grave, più o meno profondo,
riconducibile alla sfera fisica piuttosto che alla sfera mentale, sia sempre riconducibile ad un’alterazione del Qi.

Il Qi - che volgarmente potremmo tradurre con il termine "energia", ma che preferiamo tradurre con il termine "soffi" - viene definito come 
"la forza vitale onnipresente ed intrinseca
a qualsiasi espressione esistente".


"I soffi sono la sola realtà.
Tutti gli esseri e tutte le cose
sono fatti di soffi
più o meno puri. 

Sono i soffi,
sostanza di ogni essere,
che fanno vivere tutti gli esseri".

Tratto dal Taipingjing

Quando il Qi può fluire liberamente,
muta e si trasforma nella continuità,
produce nuovi assetti ed equilibri,
e la persona prova benessere,
come micro-cosmo si ritrova in armonia
con il macro-cosmo che la circonda. 

Da qui la qualità della vita, la libertà di stare e sentirsi bene,
la possibilità di godere appieno della nostra vita,
di giocare al meglio la ‘partita’ della propria vita.
Quando invece il flusso rallenta o ristagna
si manifestano problemi di vario genere
e condizioni di malessere più o meno gravi. 


Pratico MTC dal 1996, faccio trattamenti
di Shiatsu, Tuina o Riflessologia Plantare, 
utilizzando principalmente le mani
(non agopuntura o farmacologia cinesi) 

e conosco bene l'esperienza del ricevere questi trattamenti: non è un lavorare con il corpo o per il corpo,
ma 
attraverso il proprio corpo,
​per raggiungere territori molto più profondi.

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​Lo Shiatsu, il Tuina e la Riflessologia Plantare 
non sono terapie alternative, né medicine non convenzionali, bensì discipline evolutive che hanno come obbiettivo quello di promuovere la piena espressione delle risorse vitali, prevenire le condizioni problematiche
e sviluppare l'adattabilità nelle circostanze meno facili
che possono presentarsi,
attraverso la pressione di punti e meridiani energetici,
luoghi privilegiati di contatto e di percezione del Qi. Interagendo con queste linee e con questi punti è possibile, non solo avvertire il flusso del Qi,
ma anche agevolarne il libero fluire.


La difficoltà di adattamento alle circostanze esterne
è un'importante causa di stress,
di continui conflitti al proprio interno,
oppure rivolti verso l’esterno;
in questo modo generiamo e perpetuiamo
traumi e memorie dolorose. 

 
Il rilassamento, fisico e mentale, che viene ricercato come primo obbiettivo durante un trattamento,
ci conduce per mano in quello spazio in cui la nostra mente agitata, non solo può “staccare la spina”, ma ha la possibilità di introdurre visioni più ampie, più 
possibiliste e aperte, meno assolute e rigide.



È in questo spazio
che possiamo vedere
sotto diverse e nuove angolazioni
i problemi e i pensieri
che affollano la nostra mente
e la nostra quotidianità.



E' qui che la visione si fa più chiara,
la mente non è più una scatola chiusa
con una sola via d’accesso,
​perché permettiamo l’aprirsi di diverse porte
verso differenti soluzioni.
Può nascere, 

in questo spazio privilegiato
​di calma mentale, 

quella consapevolezza nuova 
​che è condizione imprescindibile 

al cambiamento.

​..e allora tutto può accadere.


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    L'autrice

    Benvenuto e Benvenuta
    nel mio blog.
    Sono Simona Zannoni
    e qui troverai
    ciò che penso,
    ciò che vivo e
    ciò che condivido.
    Non ho mai smesso di cercare e scelgo di cambiare
    - idea od emozione - piuttosto che chiudermi
    in recinti tossici.
    Perché il cuore,
    così come la mente,
    ​è come un paracadute: funziona solo se si apre.

    ​

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