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di Simona Zannoni Conto sul fatto che la maggior parte di noi conosca molto, molto bene il senso, il valore e l’importanza della cucina, tra le stanze della sua casa. Per descrivere la Fase di Milza e Stomaco, infatti, userò l'analogia della cucina – e di tutto ciò che tradizionalmente colleghiamo ad essa.
Tutto questo è la cucina: crocevia e centro delle nostre case e delle nostre vite proprio come sono Milza e Stomaco per il nostro corpo. e viene raffigurata al centro di tutto il movimento energetico delle Cinque Fasi, come fulcro per tutti gli altri elementi. Proprio come sono le cucine nelle nostre case, la Terra in noi è un elemento centrale, forte e solido, che permette la vita e distribuisce l'energia. E' qui che vengono controllati e tesaurizzati i depositi e le riserve di cibo; è qui che si governano tutti i processi di elaborazione, metabolizzazione, trasformazione e digestione, non solo alimentare; è qui che viene garantito il passaggio armonioso tra le energie e le sostanze, tra ciò che sta dentro e ciò che sta fuori, tra le diverse stagioni e le diverse fasi della vita; è qui che si provvede al fabbisogno quotidiano e sostanziale di tutti gli altri abitanti della casa. È qui che trovano sorgente e genesi le nostre identità e personalità, il nostro temperamento e ogni nostro condizionamento, intesi come la metabolizzazione personalissima ed individuale della relazione con noi stessi, con l’altro e con la società intera. Inoltre.. Qui prende forma l’arte del ricevere che diviene dare. Qui l’individuo assapora e conosce il gusto per le prelibatezze della vita. Il corretto e libero fluire del Qi di Stomaco e Milza è cruciale e fondante per un’adeguata attività fisiologica. Il Qi della Milza sale verso l’alto, per nutrire il torace (Qi per il Polmone, Sangue per il Cuore) e per mantenere nella loro sede sangue, organi e tessuti. Il deficit del Qi della Milza, infatti, si può manifestare con emorragie e con prolassi di organi e/o tessuti. Quando la nostra Milza è in forma ce ne accorgiamo perché la digestione e l’appetito sono buoni, l’assorbimento e l’assimilazione sono sufficienti e nella norma, le evacuazioni sono regolari. Se invece il Qi della Milza è in carenza, si presentano scarso appetito, cattiva digestione e assimilazione, gonfiore addominale, feci non formate, astenia e freddolosità, soprattutto ai quattro arti – perché questo Organo controlla i muscoli e i quattro arti. La Milza..
Il Qi dello Stomaco scende verso il basso: frammenta, omogeneizza, trasforma e controlla il trasporto dei cibi verso gli intestini. Quando questa sua discesa trova difficoltà e/o rallentamenti possono comparire nausea, eruttazioni, vomito, alitosi, stanchezza e debolezza muscolare. La Milza teme l’umidità e ama la secchezza, infatti è l’organo maggiormente in relazione con la fisiologia, la metabolizzazione e le patologie dei Liquidi Corporei. La presenza di umidità in eccesso può risultare nociva se penetra all'interno dell’organismo, perché tende a ristagnare creando danni allo yang e blocchi al libero fluire dell’energia. Il danno maggiore viene portato proprio alla Milza, che non riesce più a metabolizzare i liquidi, e di conseguenza allo Stomaco. La penetrazione dell’umidità potrebbe creare dei ristagni e accumuli all'interno del nostro corpo, con sintomi dolorosi anche alle articolazioni e alla muscolatura. Lo Stomaco ama mantenersi umido e teme la secchezza: mescola cibi e liquidi, fornendo al corpo la Sorgente dei Liquidi Corporei (Maciocia). Questo Viscere spesso esprime sindromi legate al ristagno e alla pienezza, ma anche al Calore che può divenire Fuoco: bruciori di varia entità, sete, fessurazioni alla lingua, cattiva digestione, ma anche agitazione e tensione emotiva, confusione mentale, ansietà, fame compulsiva, ipomania ed esaltazione dell’attività motoria, sono tutti possibili segni di Fuoco allo Stomaco. Preoccupazioni e pensieri eccessivi, a loro volta, danneggiano e generano stasi e Calore allo Stomaco. Rimanendo ancora nella dimensione emotiva di questa Fase, come in ogni Organo, anche nella Milza risiede un particolare tipo di Shen (Spirito): qui, infatti, alloggia il Pensiero (Yi) cioè la Riflessione, nella sua forma più armonica: la nostra capacità di dar forma e concretezza al pensiero, allo studio, alla concentrazione, e alla memorizzazione. Quando il Qi della Milza è in pienezza riusciamo a espletare senza fatica queste funzioni, organizziamo il pensiero e i progetti con linearità, senza perderci o disperderci. Quando invece il Qi della Milza è in carenza si annoda e diviene Preoccupazione: il pensiero diviene offuscato, ossessivo e rimuginante, l'empatia eccessiva, la concentrazione difficile e la memoria scarsa, proprio come se fossimo avvolti da una fitta nebbia.. umida. D’altro canto, il Qi della Milza viene danneggiato e indebolito da intensi e prolungati periodi di attività mentale. Il Lei Jing (Classico delle categorie) del 1624 scritto da Zhang Je Bin dice: “La Milza appartiene alla Terra che è di pertinenza del Centro, la sua influenza si manifesta per 18 giorni alla fine di ognuna delle quattro stagioni e non fa parte di nessuna stagione in particolare”. Proprio come regolarmente e ciclicamente anche noi, ogni giorno, passiamo dalla cucina in cerca di nutrimento, anche la Terra, ciclicamente e alla fine di ogni stagione, transita dal Centro, si alimenta e si occupa degli approvvigionamenti, sia alimentari che affettivo-intellettuali. ..ed è interessante notare anche come normalmente i cambi di stagione siano proprio caratterizzati da perturbazioni e aumento di umidità. Le turbe a suo carico, infatti, si manifestano nella rigidità e nell'incapacità di gestire mutamenti e trasformazioni, non solo a livello digestivo, ma anche a livello fisiologico, nei passaggi delle diverse fasi della vita. Bene.. ma cosa possiamo fare, concretamente, per mantenere nel libero fluire il Qi di Milza e Stomaco? Prima di tutto, se vogliamo nutrire la Terra in noi, sarà importantissimo stare a contatto proprio con lei, la Terra, e con la Natura, il più possibile. Camminare, mantenere passo e radicamento.. sembreranno suggerimenti banali, ma non lo sono affatto e portano grande beneficio. Poi, certamente, sarà indispensabile occuparci dell'alimentazione. Così come all'interno di ogni cucina un buon pasto si caratterizzerà prima di tutto dalla qualità e dalla quantità del cibo che utilizziamo, così anche il benessere e il buon funzionamento di questi due organi dipenderà moltissimo dalla qualità e dalla quantità del cibo che assumiamo. La Milza predilige cibi di natura calda e secca: i cereali integrali cotti – soprattutto nella prima parte della giornata – sono un buon nutrimento per la Milza, ma anche le verdure cotte, i legumi, la carne e le spezie. Questo organo teme le bevande e i cibi freddi e crudi, troppo yin: insalate, frutta, latticini, gelati. Un consumo eccessivo di questi alimenti può portare all'indebolimento del Qi della Milza, con conseguenti difficoltà digestive, accumulo di umidità interna e/o muco, sensazioni di gonfiore e oppressione al torace, al ventre, agli arti inferiori. Lo Stomaco, a differenza della Milza, predilige i cibi umidi e non troppo secchi (cibi cotti al forno o alla brace) perché teme la perdita eccessiva di Liquidi Corporei. Se vogliamo aiutare lo Stomaco nel suo compito quotidiano, facciamo una buona e adeguata colazione, non mangiamo cibi troppo caldi o troppo freddi, mastichiamo bene e a lungo, manteniamo regolarità negli orari, evitando troppi spuntini e mangiamo poco la sera, soprattutto se dopo le ore 20. Questi sono suggerimenti ad uso quotidiano, semplici ed essenziali, ma efficacissimi. Tuttavia, ciò che maggiormente e sempre farà la differenza, nel rapporto quotidiano con il cibo e la nostra alimentazione, sarà una crescente consapevolezza di come e quanto reagisca il nostro corpo dinnanzi a tutto ciò che quotidianamente fagocitiamo di solido, di emozionale o di esperienziale. Per concludere questo articolo, chiedo venia agli esperti di alimentazione e dietetica, sia occidentale che cinese: il mio è un approccio divulgativo e di fruibile informazione che non ha alcuna pretesa di essere esaustivo o dettagliato. Nell'ambito della Medicina Tradizionale Cinese il cibo, insieme all'arte dell’alimentazione, è un tema fondamentale e importantissimo – considerato al pari dell’agopuntura, della fitoterapia, del massaggio e del Qi gong – per armonizzare la condizione energetica individuale, per mantenere benessere e per prevenire malesseri di varia natura. La mia intenzione è quella di suscitare l’interesse, facilitare la conoscenza e magari.. far innamorare della Medicina Tradizionale Cinese. I lettori interessati all'approfondimento di questi preziosissimi argomenti sapranno a chi rivolgersi, ben oltre queste mie parole. ..ed auguro con tutta me stessa ad ogni Terra Prosperità, Vita, Vitalità, Armonia e Benessere Pieno
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di Simona Zannoni Circa vent'anni fa un bravo medico - che tutt'ora stimo - ha ascoltato il racconto di me e del mio corpo per diverse decine di minuti. Avevo tanto da raccontare (come ognuno di noi quando sente di poter esprimere liberamente) e già da qualche anno praticavo e vivevo ogni giorno le mie amatissime Discipline Orientali (Riflessologia Plantare e Shiatsu) quindi la strada della ricerca e dell’approfondimento era già iniziata. Quel medico mi disse qualcosa che non ho mai dimenticato e cioè che ci sarebbero stati tre modi possibili, tre strade di accesso per arrivare al nocciolo di me stessa, per arrivare, se non alla cura, al mio.. chiamiamolo nucleo di benessere. «Una – mi disse – è la via della spiritualità; l’altra è la via della psicoanalisi; la terza è la via dell’alimentazione». È stato importante per me ascoltarlo e, di fatto, in questi ultimi vent'anni, ho approfondito e nutrito con dedizione e passione tutti e tre questi aspetti, come ricerca personale, prima di tutto. Esprimo spesso che ciò che mi ha portato alla mia adorata professione sono stati i sintomi e i disagi di allora, che non ho mai smesso di onorare e ringraziare. Per quel che riguardava la via della psicoanalisi, no, non ero né agevolata, né pronta, anzi: quel suggerimento mi offendeva, mi umiliava, mi innervosiva. «Ce l’ho sempre fatta da sola e continuerò a farcela da sola!» era il mio mantra. «Tutti i libri di auto-aiuto e di consapevolezza che mi leggo bastano e avanzano, e poi.. chi ce li ha tutti quei soldi?!» era il seguito del mantra. Tuttavia, quel suggerimento ad un certo punto ha fatto breccia, i soldi sono sempre stati lì e l’esperienza meravigliosa dell’analisi è arrivata, con innumerevoli e preziosissimi doni. Per quel che riguardava la via dell’alimentazione, fin da subito colsi quell’invito, nuovo e insolito per me allora – mi riferisco agli anni 1999-2000. Non sono tardate maestre e cuoche meravigliose, vere e proprie sciamane sui fornelli (non esagero) che mi hanno rieducato al potere e all’arte curativa degli alimenti e del cibo cucinato. Credo che anche su quel sentiero rimarrò tutta la vita e non smetterò di imparare e approfondire, ogni giorno, come sul sentiero della spiritualità. Però io mi sento di aggiungere una via. ..che non è necessariamente la quarta sulla lista, dopo le altre tre. È una via che ha come viandante privilegiato colui che contiene e racchiude in sé tutte le altre vie elencate, proprio come fosse un nastro incantato, un involucro potente quanto delicato, a tratti insondabile quanto meraviglioso, il più prezioso dei doni: il corpo. In questi anni di vita e condivisione umana e professionale l’amore per il corpo – per le sue modalità, le potenzialità, le espressioni, gli aneliti come i rigurgiti – è cresciuto a dismisura e mi porta a sentire che la via del corpo rimane la mia prediletta, la più autentica, per il mio sentire. Certo, non sono né la prima, né la sola, né l’ultima ad essersi innamorata e a nutrire questa via, ed io ne sono felice perché posso condividere questa mia passione con tante persone in cammino e in ricerca, posso imparare da tanti e tanti insegnanti sul sentiero con me. Non aggiungerò tante altre parole a questo articolo, la mia intenzione è quella di suscitare emozione e pensiero intorno alla bellezza di questa via, poco di più. Voglio invitare alla gratitudine per questo strumento preziosissimo, per questo veicolo meraviglioso, per questo bene inestimabile a disposizione delle nostre anime, così calate nella vita. Queste parole sono un omaggio al corpo, il mio ennesimo omaggio al corpo. Questo articolo vuole sottolineare e condividere la bellezza che incontro ogni giorno nel mio lavoro: il corpo è autentico, si esprime molto spesso con chiarezza (al di là del nostro non saper vedere o considerare) e troppe volte lo obblighiamo a sopravvivere ai nostri soprusi. E nonostante tutto, oltre le innumerevoli pulsioni - fuori e dentro di noi - il corpo vive e si riproduce grazie alla sua saggezza antica e ancestrale, comune denominatore profondissimo di ognuno di noi. È sempre attraverso il corpo che aneliamo alla spiritualità. È grazie al corpo che accediamo all’inconscio o viviamo emozione. È il nostro corpo che elabora e porta vita attraverso il cibo. Inoltre, è sempre il corpo che ci permette di amare e di appassionarci, di portare frutto e creatività. È un grande privilegio occuparmi dei corpi. Ringrazio. |
L'autriceBenvenuto e Benvenuta Archivi
Novembre 2018
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